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Viviamo in un’epoca in cui l’evoluzione tecnologica avanza a un ritmo senza precedenti, trasformando profondamente il nostro modo di studiare, lavorare, comunicare e curare. In questo scenario l’Intelligenza Artificiale (IA) non rappresenta solo una frontiera tecnologica, ma una vera e propria rivoluzione che attraversa ogni settore della società, ponendo nuove sfide e opportunità. Dalla medicina all’istruzione, dalla ricerca scientifica alla gestione di sistemi complessi, l’IA offre strumenti innovativi che, se da un lato amplificano le nostre capacità cognitive e operative, dall’altro, sollevano interrogativi etici, sociali e metodologici di grande rilevanza.
Il volume UniCamillus e Intelligenza Artificiale – Contributi della Comunità Accademica ed Organizzativa nasce dalla volontà di affrontare pragmaticamente questa sfida con uno sguardo critico e interdisciplinare, coinvolgendo studiosi, docenti, ricercatori e studenti in un dialogo costruttivo su come l’IA possa essere integrata in modo responsabile e consapevole nei diversi ambiti della conoscenza e della pratica professionale. In particolare, le riflessioni raccolte in questo libro si concentrano su un tema centrale per il nostro Ateneo: il rapporto tra IA, formazione e salute.
Come Università a vocazione medica e internazionale, UniCamillus ha il dovere di interrogarsi sul ruolo che le tecnologie emergenti possono svolgere nel migliorare la didattica, la ricerca e la qualità dell’assistenza sanitaria, senza mai perdere di vista il valore fondamentale dell’etica e dell’umanizzazione della cura. L’IA può rappresentare un supporto straordinario nell’ambito della formazione medica e delle scienze della salute, contribuendo ad affinare diagnosi, personalizzare trattamenti e ottimizzare processi complessi. Tuttavia, è essenziale mantenere saldo il principio secondo cui la tecnologia deve essere al servizio dell’uomo e non viceversa.
In questa prospettiva, il volume si propone non solo di esplorare le potenzialità dell’IA, ma anche di stimolare una riflessione critica su come governare la transizione digitale in modo inclusivo, equo e sostenibile. Il futuro dell’IA non dipenderà solo dagli sviluppatori e dagli ingegneri, ma anche da chi sarà in grado di comprenderla, analizzarla e orientarla verso il bene comune. La comunità accademica ha, dunque, la responsabilità di formare professionisti capaci non solo di utilizzare gli strumenti dell’IA, ma anche di valutarne le implicazioni etiche e sociali, contribuendo a una società più consapevole e responsabile.
Desidero ringraziare tutti gli autori che hanno contribuito con le loro competenze e riflessioni a questo importante lavoro collettivo. Sono certo che questo volume rappresenterà un punto di riferimento prezioso per studiosi, docenti, studenti e professionisti che desiderano approfondire il rapporto tra Intelligenza Artificiale e società. Con l’auspicio che queste pagine possano ispirare ulteriori ricerche e dibattiti, invito tutti a leggere con spirito critico e apertura questo importante contributo alla conoscenza del mondo digitale e delle sue sfide.